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Stefano Rosso (Roma, 7 dicembre 1948)
Stefano Rosso, pseudonimo
di Stefano Rossi, è un cantautore e chitarrista appartenente alla cosiddetta
Scuola romana dei cantautori. Nato a Roma, e iniziato alla chitarra da un
suo amico nel retrobottega di un fruttivendolo, sviluppò la sua cultura
musicale nei night e nelle osterie. Il suo stile è piuttosto semplice, una
voce caratterizzata dalla erre moscia ed il tono colloquiale, con testi
ironici, dissacranti e spesso autobiografici e musiche che conciliano la
canzone popolare romanesca con il country e il folk americano, spesso con
arpeggi in finger picking molto elaborati e mai banali. Il debutto
discografico avviene con un 45 giri inciso nel 1969 insieme al fratello, con
lo pseudonimo di "Arca di Noè", e pubblicato dalla Vedette: i due brani si
intitolano "Io e il vagabondo" e "La bambina di Piazza Cairoli", il disco
però non riscuote successo.
Inizia quindi ad esibirsi da solo, e nel 1974 scrive due sue canzoni, "C'è
un vecchio bar nella mia città" e "Valentina", che vengono interpretate da
Claudio Baglioni nel programma televisivo "Ritratto di un giovane
qualsiasi" trasmesso nell'agosto 1974; Baglioni non inciderà mai su disco
queste due canzoni, e del resto lo stesso Rosso pubblicherà solo "Valentina"
qualche anno dopo nel disco "Bioradiofotografie". L'anno successivo
partecipa come chitarrista fisso alle cinque puntate della trasmissione
"Alle sette della sera", condotta da Gianni Morandi ed Elisabetta Viviani,
che va in onda dal 16 aprile al 17 maggio 1975 su Raidue. Finalmente nel
1976 l'RCA pubblica un suo 45 giri "Letto 26", che partendo da una sua
degenza in ospedale (al letto 26) per una tonsillectomia racconta la sua
vita a Trastevere, in via della Scala (dove all'epoca Stefano Rosso
abitava), e che riscuote un discreto successo; pochi mesi dopo viene
pubblicato "Una storia disonesta", in cui, in un racconto ironico e
divertente post-sessantottino, faceva capolino, forse per la prima volta
nella canzone italiana, lo spinello: « Che bello, due amici una chitarra e
uno spinello... »(Una storia disonesta). L'album che segue di poco prende il
titolo da questa canzone, ed ha un discreto successo; contiene canzoni come
"La banda degli zulù", "Anche se fosse peggio", ovviamente "Una storia
disonesta" e "Letto 26" (ma non il retro del 45 giri, "Ci siamo ancora noi",
che rimarrà inedito su LP). Sempre nel 1976 Mia Martini interpretò il suo
brano Preghiera (Rosso la inciderà solo vent'anni dopo). Dopo Una storia
disonesta che lo portò a ricevere nel 1977 il telegatto di Sorrisi e Canzoni
incise ...E allora senti cosa fo , in cui, oltre alla canzone omonima, vi è
una rilettura con un testo diverso di "Letto 26" e altre belle canzoni come
"Odio chi" e "Bologna '77" dedicata a Giorgiana Masi, la ragazza uccisa il
12 Maggio 1977 durante una manifestazione femminista a Roma. Una curiosità:
in un brano, "C'era una volta.....e ancora c'è", canta nei cori Ivano
Fossati. Entrambi i primi due dischi sono arrangiati da Antonio Coggio,
collaboratore storico nochè autore di molte musiche dei primi dischi di
Claudio Baglioni. Il 1979 è l'anno di Bioradiofotografie, con la collaborazione
di Gianni Marchetti, musicista autore di molte musiche per Piero Ciampi;
l'album viene praticamente boicottato dalla RCA, nonostante molti brani
validi (come "Ragazza sola"), fatto questo che causò le ire e la rescissione
del contratto con la casa discografica da parte di Rosso. Nel 1980 partecipò
al Festival di Sanremo con L'italiano, inserito nell'album Io e il signor
Rosso pubblicato dalla Ciao record, insieme a canzoni come "Quello che mi
resta" e "Quando partì Noè" (canzone, quest'ultima, scritta da Stefano Rosso
per uno spettacolo del gruppo di cabaret La Smorfia, con Massimo Troisi.
Seguirono altri due dischi, "Vado, prendo l'America e torno" e "Donne".La
sua popolarità si ridusse e, in crisi per una delusione amorosa, si arruolò
nella legione straniera; dopo un paio di anni ritornò e incise nel 1985 per
la Polygram Stefano Rosso, partecipando al Disco per l'estate con il brano
"Bella è l'età". Nel 1987 viene pubblicato su 45 giri "Com'è difficile", e
nel 1989 esce l'album "Femminando". La RCA pubblica nel 1997 "Miracolo
italiano", una raccolta con tre inediti, mentre nel 2001 "Il meglio"
racchiude nuove versioni delle sue canzoni più famose oltre che alcuni
inediti e la già citata "Preghiera" incisa nel 1976 da Mia Martini. Negli
ultimi anni Stefano Rosso ha ripreso a fare concerti e a pubblicare dischi,
spesso live o strumentali per chitarra acustica. Da segnalare la
particolarità del cd "Live at the station" registrato nel 1999 in una sala
d'aspetto di una stazione. Nel 2005 la ska band Arpioni ha ripreso insieme a
Stefano e a Tonino Carotone il pezzo "Una storia disonesta" nel disco
Malacabeza. Il pezzo è stato programmato nei maggiori network radiofonici ed
ha così vissuto una seconda stagione di notorietà.